domenica 6 gennaio 2019

Mauro Staccioli, tra la simbiosi paesaggistica di "Sensibile ambientale" e quella "Oltreforma" con Marco Tirelli





 Simbiosi tra arte e territorio. Ambiente che plasma, non attraverso fenomi biologici o metereologici, ma mediante l'artista, che diviene tramite tra paesaggio e materia. Fabbro divino immerso in una genesi estatica. Questo è stato Mauro Staccioli, un fabbro sciamano le cui opere hanno tessuto fili emotivi tra tempo e spazio, connettendo l'uomo moderno agli avi e alla natura originaria.
 Glorificazione di questa simbiosi è stata la mostra “Mauro Staccioli. Sensibile ambientale”, tributo in cui l'artista è stato celebrato nello splendido contesto delle Terme di Caracalla, dove, grazie all'impegno di Alberto Fiz, è stato possibile fondere le opere dell'artista con le architetture  antoniniane.
 Basta osservare l'opera "Seneffe", che par quasi un vortice vivente creato dalla proiezione degli archi, come un buco nero che si appropria dell'architettura altrui.




 "Portale", invece, come un cipresso stilizzato in acciaio corten, pare inneggiare all'immortalità dell'anima, divenendo porta verso l'Oltretomba.





"Anello" funge quasi da giunzione tra suolo e struttura, creazione divina e creazione umana, ma anche unione temporale tra terra ancestrale, Antichi Romani e Italiani.








   Il catalogo della mostra 'Sensibile ambientale' si apre proprio con le immagini di questa interazione tra le opere di Mauro Staccioli e l'antica architettura delle Terme di Caracalla.
 Le fotografie sono seguite da una serie di saggi critici che indagano la poetica dell'artista, i momenti salienti della sua lunga carriera in Italia e in ambito internazionale, i rapporti con il minimalismo americano, gli interventi nel paesaggio e nei contesti archeologici.
 Seguono le schede visuali delle opere in mostra che ripercorrono la genesi delle sculture, attraverso la pubblicazione di disegni e bozzetti, e la loro storia espositiva in fotografie d'autore delle installazioni precedenti.

"Mauro Staccioli. Sensibile ambientale" (176 pagine, ed. Mondadori Electa, 2018) su Amazon








 Presso la MAAB Gallery di Milano, in via Nerino 3, è possibile assistere a una nuova interazione a cui si prestano le opere di Mauro Staccioli, ossia con le tele di Marco Tirelli.
 Con Marco Tirelli la malleabilità non è a carico della materia, ma dell'anima, la quale, proiettata su tela, assume forme geometriche, e a volte architettoniche, in grado di istaurare ponti sospesi con le creazioni di Staccioli, creando una fusione tra esoterismo ed exoterismo.
 Gli spazi ,nell'arte di Tirelli, sembrano infatti descrivere percorsi in cui le zone d'ombra, le soglie, ma anche le finestre affacciate su una luminosità esplicita, costituiscono inviti a un'esplorazione più interiore che spaziale.








 Al pellegrino che è riuscito ad intraprendere questo viaggio, l'autore dona immagini il cui equilibrio risulta appagante. Quasi ipnotico. Elementi sospesi tra monoliti e corpi celesti.









    Il volume "Marco Tirelli", realizzato in occasione della mostra veneziana ospitata nello scenario sontuoso di Palazzo Fortuny, presenta tele di grandi dimensioni insieme a sculture e altri lavori di piccolo formato, concepiti per l’occasione dall’artista romano.


"Marco Tirelli" (64 pagine, ed. Skira, 2010) su Amazon








 La mostra "Oltreforma", Presso la MAAB Gallery di Milano in via Nerino 3, sarà fruibile fino al 18 gennaio 2019, dal lunedì al venerdì 10.30 - 18. Il sabato solo su appuntamento chiamando allo 02 89281179.






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